TERAMO – Scuola…ma quanto mi costi? I ragazzi delle scuole superiori sono tornati da pochi giorni sui banchi ma già fioccano le polemiche sul caro libri. Da una nostra indagine nelle scuole teramane risulta che i tetti di spesa fissati dal ministero non sono stati superati, ma, allo stesso tempo, che le cifre richieste alle famiglie per i libri scolastici sono davvero troppo alte. La stangata maggiore si ha nel passaggio dalla classe seconda alla terza del Liceo Classico, quando alle famiglie viene richiesto di sborsare ben 382 euro per l’acquisto dei testi scolastici. Ma cos’è davvero cambiato rispetto allo scorso anno? Genitori, dirigenti scolastici e associazioni dei consumatori ci hanno dato la stessa risposta: più che il prezzo dei libri in sé, che ha subìto variazioni non eccessive, è stata l’introduzione dei cosiddetti libri “misti” a scombussolare le abitudini delle famiglie: la novità, infatti, ha reso praticamente impossibile ricorrere al mercato dell’usato, che, negli anni passati, ha fatto registrare un vero e proprio boom. Tutto questo perché, secondo le disposizioni ministeriali, la nuova scuola deve aprirsi anche al mondo di Internet: i nuovi testi, infatti, hanno spesso dei contenuti multimediali, e, in parte sono scaricabili dalla Rete, peccato però che questo non si traduca, almeno per il momento, in un effettivo risparmio per le famiglie.
L’OPINIONE DEI PRESIDI – «Purtroppo – afferma Loredana Di Giampaolo, dirigente scolastico del Liceo Classico Delfico – ci troviamo in una fase di transizione: è vero che quest’anno le famiglie dovranno accollarsi dei costi maggiori, dovuti fondamentalmente al fatto che sono stati sperimentati dei testi nuovi, ma credo che dal prossimo anno le cose andranno meglio, anche grazie al fatto che i libri saranno parzialmente scaricabili da Internet». Anche secondo il preside dell’Istituto liceale “Milli” Giovanni Di Giannatale l’innovazione voluta dal ministero deve ancora decollare. «Al momento – afferma Di Giannatale – il previsto risparmio che l’arrivo di questi nuovi libri scaricabili avrebbe dovuto comportare non si vede, anzi: con l’impossibilità di ricorrere all’usato le famiglie soffrono ancora di più. L’unica cosa che possiamo fare, come scuola, è adottare delle iniziative di solidarietà: noi abbiamo assegnato delle di studio da 200 euro ciascuna per i ragazzi meno abbienti e, allo stesso tempo, abbiamo raccolto una serie di testi che sono stati messi a disposizione dei ragazzi che non possono acquistarli e, in effetti, abbiamo avuto moltissime richieste».
L’OPINIONE DEI CONSUMATORI – «Il nostro giudizio su questa riforma – spiega Pasquale Di Ferdinando, dell’associazione dei consumatori Robin Hood – è fortemente negativo. Di fatto le famiglie spendono un 50-60% in più rispetto allo scorso anno e, allo stesso tempo, non si vedono i presunti benefici dell’introduzione della multimedialità. Piuttosto le scuole dovrebbero impegnarsi di più per creare delle biblioteche interne e mettere gratuitamente a disposizione degli alunni meno abbienti i testi dell’anno in corso, senza obbligare le famiglie ad affrontare spese che per molti risultano troppo onerose».
LA CLASSIFICA DELLE SCUOLE IN CUI SI SPENDE DI PIU’ – Le cifre per l’acquisto dei libri variano dai 129 euro (V anno dell’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato) fino a sfiorare i 400 euro. La scuola più cara in assoluto è il Liceo Classico: 382 euro per il terzo anno, 335 per il primo, 325 per il quinto e 315 per il quarto. Segue il Linguistico (335 euro per il primo anno) e Liceo Scientifico (320 euro per il primo e terzo anno). Cifra analoga 320 euro, per le Scienze umane. Non va meglio negli istituti tecnici: nel settore tecnologico, per le classi a nuovo ordinamento, il primo anno si spendono 320 euro.